Politica, Treviso, Conegliano

Farra di Soligo, candidatura di Mattia Perencin

FARRA DI SOLIGO (TV) - Alle prossime elezioni amministrative dell’ 8 e 9 giugno sarò presente come candidato Sindaco della lista civica “Farra Viva – Mattia Perencin Sindaco”, che in questi cinque anni di mandato amministrativo mi ha supportato. L’ affetto, la fiducia e il sostegno che i cittadini di Farra di Soligo mi hanno manifestato in questi anni come Primo Cittadino, mi hanno dato lo slancio e la motivazione per candidarmi nuovamente a Sindaco.

Farra di Soligo è il Paese che amo, frequento e che mi ha visto crescere, dove ho coltivato in questi anni legami forti con le persone, le associazioni, le attività commerciali e le aziende. Sono stati cinque anni complessi e ricchi di sfide che, assieme alla mia Amministrazione, abbiamo affrontato con coraggio, determinazione e preparazione: una fra tutte, la chiusura dopo decenni del contenzioso Pip che aveva di fatto paralizzato l’attività amministrativa.

Il focus del nostro impegno sono stati e saranno i cittadini, i loro bisogni, le loro esigenze, la loro sicurezza e la salute. In questi anni ci siamo impegnati intercettando e investendo fondi per 9milioni e 900 mila euro, che abbiamo impegnato nella riqualificazione e realizzazione di infrastrutture: nuovi marciapiedi, piste ciclopedonali, illuminazione pubblica a led e ammodernamento delle linee di acquedotto e fognatura. Siamo inoltre intervenuti con capillarità nelle scuole, che per noi sono sempre state una priorità: basti pensare agli importanti investimenti fatti in questi anni nei vari plessi scolastici e soprattutto all’avvio dei lavori di realizzazione della nuova scuola primaria di Col San Martino.

Importanti investimenti anche nella pianificazione urbanistica e nel turismo, nello sport, nell’ambiente, nonché interventi e iniziative a sostegno dell’agricoltura, dei giovani. Particolare attenzione è stata dedicata al settore del sociale e della salute, come dimostrano la recente posa della prima pietra della “Casa del Paziente”, il mantenimento del centro prelievi presso l’ex ospedale di Soligo e la realizzazione degli ambulatori per i medici di base. Abbiamo sostenuto iniziative volte a valorizzare l’immenso patrimonio paesaggistico e culturale che ci circonda, organizzando e patrocinando importanti manifestazioni sia in ambito culturale che sportivo, con moltissime rassegne per grandi e piccini. 

 Abbiamo investito nella sicurezza dei cittadini, con importanti investimenti nella videosorveglianza e contribuendo fattivamente al recente acquisto da parte del Demanio della Caserma dei Carabinieri di Col San Martino, nella cui trattativa il Comune di Farra di Soligo ha avuto un ruolo fondamentale affinché il presidio rimanesse nel territorio comunale.

Mi sento onorato di aver avuto la possibilità di mettermi al servizio del mio Comune e di aver lavorato con persone straordinarie, ognuna delle quali ha dato il proprio importante contributo per il raggiungimento degli importanti risultati ottenuti in questi anni. Ma io e la mia Squadra siamo consapevoli che molto si può ancora fare per Farra di Soligo e che ci attendono all’orizzonte nuove e ambiziose sfide. Mi ricandido dunque al secondo mandato da Sindaco perché ci sono importanti opere pubbliche da portare a termine e progetti che vorrei portare alla Vostra attenzione rivolti alla valorizzazione di tutte le potenzialità del nostro Comune: nella convinzione che Farra di Soligo potrà acquisire un ruolo sempre più importante e centrale per tutto il Quartier del Piave. ​

Con me in questa esperienza un gruppo di persone competenti e motivate che, vivendo quotidianamente il territorio, conoscono le esigenze di questa comunità e credono fortemente nel programma di continuo ammodernamento del nostro Comune: la nostra rimarrà una lista civica, che, a prescindere dai personalismi, mira a dare concrete risposte agli interessi dei cittadini e del territorio, valorizzando le persone e le nostre tre bellissime frazioni. 
Treviso, Vittorio Veneto

Vittorio Veneto. Giornalismo, guerra e censura , momento di formazione 

VITTORIO VENETO (TV) - La libera informazione è sempre la prima vittima di ogni guerra. L’epoca che stiamo vivendo conferma una volta di più questo assunto. Per affrontare il tema, la Città di Vittorio Veneto, l’Ordine dei Giornalisti e l’Istituto Storico Trevigiano, organizzano un momento di formazione dedicato proprio agli operatori del settore, che si terrà il prossimo martedì 23 aprile al Museo della Battaglia con inizio alle ore 09.00.

L’evento si intitola «Guerra e censura. Conflitti militari e controllo dell’informazione». Si tratta di un’iniziativa che rientra nel quadro delle attività promosse dall’Ordine professionale dei giornalisti a favore dei propri iscritti per l’ottenimento dei necessari crediti formativi e che vede la partecipazione dell’Associazione Nazionale Cavalieri di Vittorio, del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche e dell’Università per la formazione continua “Ippolito Pinto”.

Il programma della mattinata partirà con un intervento di Stefano Gambarotto, conservatore del museo, che inquadrerà storicamente il tema, illustrando il legame che unisce guerra moderna e censura fino al conflitto di Corea. Il Vietnam e il ruolo della stampa in quella che fu la prima «guerra televisiva» della storia saranno invece analizzati dallo studioso Leonardo Malatesta. La rappresentazione e la comunicazione dei conflitti attraverso l’immagine - dall’arte antica fino all’indipendenza del reportage fotografico – saranno trattati dalla professoressa Antonella Uliana, Assessore alla Cultura della Città di Vittorio Veneto.

L’avvocato Giovanni Pistolato parlerà poi dell’evoluzione della censura in Italia dall’epoca napoleonica alla Grande Guerra. Infine, il giornalista Federico Bettuzzi analizzerà le guerre contemporanee e il cosiddetto giornalismo «embedded». L’ingresso, oltre che ai giornalisti iscritti, sarà consentito anche a studiosi e appassionati di storia ma solo su prenotazione via telefono al Museo della Battaglia, chiamando lo 0438 57695, oppure scrivendo alla mail info.vittorioveneto@aqualab.it. 
Treviso, Vittorio Veneto

Siglato il patto tra Coldiretti Treviso & Istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto 

VITTORIO VENETO (TV) - Coldiretti Treviso & Istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto insieme! Il patto è siglato! Proprio stamane nell’aula polifunzionale della scuola vittoriese, che nel 2021 ha vinto la gara nazionale di cucina e nel 2022 il campionato nazionale di pasticceria, è stata siglata una convenzione che unisce l’istituto a Coldiretti Treviso.

Il dirigente scolastico Letizia Cavallini e il presidente Giorgio Polegato hanno posto le loro firme su un documento che cementifica un rapporto teso a valorizzare il percorso di studio degli studenti del Beltrame e tutte le correlazioni con la materia prima offerta dal settore primario della Marca trevigiana. Si amplia quindi la rete di Coldiretti Treviso nei confronti del mondo della scuola. In precedenza, infatti, sono state siglate delle convenzioni anche con la scuola enologica Cerletti, l’Istituto Agrario Domenico Sartor di Castelfranco Veneto e l’Istituto Maffioli di Castelfranco Veneto.

“Sono davvero emozionata nel siglare una convenzione con una associazione che ha tra le sue fila i migliori imprenditori del mondo agricolo che esprimono prodotti di grandissima qualità – dice Letizia Cavallini, dirigente scolastico dell’istituto Beltrame di Vittorio Veneto - P Una convenzione che traccia le linee formative e la crescita dei nostri ragazzi che sono e saranno gli ambasciatori della filiera agroalimentare. Collaboreremo con corsi specialistici per i ragazzi e per i docenti tesi a valorizzare le produzioni di qualità. Ricordiamo che chi muove le destinazioni del turismo".
Treviso, Veneto

Doppio appuntamento “Puliamo il mondo” a Treviso 

TREVISO - Per festeggiare la giornata della Terra del prossimo 22 aprile, le associazioni di quartiere Salvaguardia Ambiente Treviso Casier Onlus e Qua San Zeno, in collaborazione con Legambiente Treviso e Contarina, hanno organizzato un doppio appuntamento di pulizia del territorio. L’iniziativa “Puliamo il mondo” prevede infatti una passeggiata “ecologica”, ovvero una camminata in compagnia per raccogliere rifiuti e mozziconi di sigaretta da dove non devono stare: sui prati, sui marciapiedi e sulle strade.

A Sant’Antonino si parte sabato 20 alle ore 15, segue San Zeno domenica 21 alle ore 8.30. 400mila volontari e volontarie mobilitati ogni anno, 1300 città coinvolte e oltre 4000 aree ripulite: sono i numeri dell’ormai storica iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo”, che anche nel 2024 torna nel capoluogo della Marca grazie al coinvolgimento del circolo locale.

Per i due appuntamenti (San Zeno e Sant’Antonino) si richiede l’iscrizione obbligatoria e la puntualità per organizzare al meglio i gruppi in percorsi distinti. Appuntamento dunque al parcheggio di via Famiglia Alberghetti a Sant’Antonino sabato 20 aprile alle 15 con i volontari di Salvaguardia Ambiente Treviso Casier Onlus, mentre per domenica 21 il ritrovo è alle 8.30 al piazzale della Chiesa di San Zeno con Qua San Zeno. Tutto il materiale necessario come guanti da lavoro, pettorine rifrangenti, berretti, pinze per raccolta rifiuti, viene fornito dalle associazioni, in partnership con Legambiente e Contarina, ma chi lo volesse può dotarsene autonomamente. Il doppio appuntamento gode del patrocinio del Comune di Treviso.

Iscrizione obbligatoria contattando i rispettivi organizzatori:
San Zeno: qua.sanzeno@gmail.com - 340 7074047 o 339 2371302 (solo WhatsApp) Sant’Antonino: ambientecasier@virgilio.it - 348 3622360 (solo WhatsApp)
Politica, Treviso

Roncade, l'assessore Viviane Moro si candida sindaco

RONCADE (BL) - A sostenerla la lista “A Roncade”: «Ci presentiamo come squadra autenticamente civica che basa il proprio lavoro su valori come responsabilità, spirito di servizio e libertà di pensiero»

È Viviane Moro, attuale Assessore comunale all’Istruzione, Cultura, Politiche giovanili e per la famiglia del Comune di Roncade, la prima candidata sindaco ad esporsi in vista delle elezioni amministrative 2024 dell’8 e 9 giugno. Espressione della compagine amministrativa uscente, in linea di continuità con il lavoro svolto dalla sindaca Pieranna Zottarelli nei suoi dieci anni di mandato, Moro si presenta alle urne con la nuova lista civica “A Roncade” per una squadra di fatto rinnovata rispetto al passato e totalmente estranea a logiche di partito.

Nel dettaglio, la lista sarà composta «da persone che vivono quotidianamente il territorio e credono nella necessità di coniugare esperienza ed innovazione per garantire il buon governo dell’amministrazione locale consapevoli delle complessità della macchina pubblica che richiede oggi competenza e formazione continua» sottolinea la 31enne Moro.

Al centro del programma elettorale la visione di una città in cui si sviluppano socialità, conoscenza e crescita per offrire migliori condizioni di vita alle persone senza pregiudicare il benessere delle future generazioni. Una visione fondata su una logica di valorizzazione delle risorse disponibili volte a perseguire obiettivi di competitività economica, sostenibilità ambientale ed inclusione sociale.

«Ho scelto di accettare la proposta del gruppo di maggioranza uscente di candidarmi al ruolo di sindaco consapevole che le sfide del futuro possono riservare grandi opportunità se colte nel presente con consapevolezza, preparazione e dedizione al lavoro – dichiara Viviane Moro, laureata in Scienze Politiche e dell’Amministrazione e anche dipendente della Provincia di Treviso per la quale è Responsabile Gestionale della Stazione Unica Appaltante – Proprio per questo ci presentiamo come squadra autenticamente civica, forte dell’energia e delle competenze delle persone che la compongono e dei valori che ci accomunano: responsabilità, spirito di servizio e libertà di pensiero».
Treviso, Veneto

Incontro tra impresa e sociale:la cooperativa ERGA si racconta in un convegno

CASIER (TV) - Gli interventi di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale per essere efficaci devono considerare tanto le capacità delle persone quanto l’agibilità, ovvero l’esistenza delle condizioni per concretizzarle. L’esperienza capacitativa della cooperativa sociale ERGA di Casier, che si occupa di inserimento lavorativo di persone in condizione di fragilità, si fonda su una vision: tutti, se accompagnati, possono vivere felici, contribuire al progresso materiale e spirituale della società e sviluppare capacità per una vita da protagonisti.

Questo lo spunto di partenza di “Tante storie, una nuova storia. L’incontro tra Impresa e Sociale: co-costruire sviluppo di comunità”, terzo appuntamento nell’ambito degli eventi per celebrare i 25 anni di ERGA e i 40 anni di Ceis Treviso. Il convegno, con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Treviso, Comune di Casier e Veneto Lavoro, ha voluto affrontare, grazie all’apporto di tante voci diverse, la necessità e l’opportunità di agire, attraverso l’incontro tra impresa e sociale, per co-costruire sviluppo di comunità.

Dopo l’introduzione a cura di Sara Mestriner, presidente della cooperativa sociale ERGA e di don Matteo Volpato, assistente spirituale del Gruppo Ricerka, e i saluti istituzionali di Sonia Brescacin, presidente della V Commissione della Regione del Veneto e di Andrea De Checchi, assessore all’Urbanistica e Città dei Servizi del Comune di Treviso, il convegno è entrato nel vivo con gli interventi dei numerosi relatori chiamati a portare il proprio punto di vista sull’ampia tematica dell’inserimento lavorativo di soggetti in condizione di fragilità, moderati dalla giornalista Anna de Roberto. Si è dunque partiti dal racconto dell’esperienza di ERGA e del suo modello basato su un accompagnamento personalizzato finalizzato al miglioramento dell’occupabilità della persona, attraverso l’intervento di Laura Sartorato, educatrice di ERGA e di tre realtà con cui la cooperativa sociale di Casier collabora a vario titolo: Cristina Volpe, assistente sociale del Comune di Preganziol, Dina Lorenzon, coordinatrice SIL Ulss 2 Marca Trevigiana e Marco Possagnolo, direttore di CEIS Treviso.

La realtà di ERGA è stata poi raccontata dal punto di vista della produzione e dell’organizzazione del lavoro, mettendo in risalto le logiche di creazione di valore condiviso, attraverso gli interventi del capo stabilimento di ERGA Giorgia Baldo, di Paolo Menuzzo, presidente di Came Spa e di Chiara Bellio, responsabile HR di Mazzer Luigi Spa, due aziende che si affidano alla cooperativa di Casier per alcune parti della loro produzione, e da Cornelio Dalla Valle, presidente della Rete regionale B Coop NET. A conclusione Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro e Cristina Volpi di Fondazione Sodalitas Italia e fondatrice di coachingzone.it hanno messo a fuoco l’importanza di creare delle reti nel territorio per rendere possibile lo sviluppo di comunità.

ERGA nasce nel 1998 come cooperativa sociale di inserimento lavorativo, per arricchire la proposta riabilitativa dei CEIS di Treviso e offrire un ambiente lavorativo protetto per le persone con problematiche di dipendenza dove sperimentare un futuro di autonomia possibile. In 25 anni di storia, da piccola cooperativa sociale impegnata nella riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza, ERGA è oggi diventata una vera e propria impresa sociale del territorio, diventando un luogo di opportunità di attivazione e potenziamento delle capacità di azione delle persone più fragili, con disabilità o altre vulnerabilità, promuovendo l’acquisizione e il miglioramento di competenze tecnico-professionali e trasversali.

ERGA persegue la propria mission di inclusione socio-lavorativa attraverso la fornitura di attività produttive nel mercato manifatturiero del territorio. Negli anni si è specializzata in assemblaggio di componenti meccaniche ed elettriche e in cartotecnica per aziende leader nel settore e per piccole realtà produttive, che insistono per la quasi totalità nella stessa area geografica, raggiungendo un fatturato che supera il milione di euro, di cui il 75% viene investito nel personale.

La maggior parte dei lavoratori che la cooperativa accoglie sono persone che arrivano da percorsi lavoratovi fallimentari, da periodi di lunga disoccupazione o persone che non sono più riuscite a inserirsi nel mercato del lavoro dopo che è insorta una condizione di svantaggio. Sono persone che vengono segnalate ad ERGA dai servizi del territorio – tra cui servizi sociali dei Comuni, servizi socio-sanitari dell’ULSS, SIL, servizi per l’impiego, UEPE – persone che si candidano autonomamente o intercettate direttamente dalla cooperativa. Attualmente ERGA collabora con una rete di 26 enti pubblici e privati del territorio.

La vision di ERGA è quella di mettere al centro la persona in condizione di fragilità definendone un percorso riabilitativo ed educativo personalizzato. Nel 2023 la cooperativa ha accolto e accompagnato un centinaio di persone, di cui 25 lavoratori fragili. Per il 72% dei casi i percorsi si sono conclusi con una ricaduta positiva sulla persona e sul territorio.

La cooperativa appartiene al Gruppo Ricerka con CEIS Treviso, l’associazione di volontariato Cedis e la cooperativa Kapogiro, che accoglie donne socialmente svantaggiate, con particolare attenzione alle problematiche psichiatriche.

“Il tema del convegno di oggi ha messo in evidenza un concetto importante: per promuovere lo sviluppo integrale delle persone è necessario che l’attenzione si sposti dai beni materiali e dalle risorse alle capacità e alle potenzialità della persona – spiega Sara Mestriner, presidente di ERGA –. L’esperienza su cui ERGA sta investendo e lavorando punta proprio nella direzione di contrastare l’emarginazione e l’esclusione sociale non facendo mero assistenzialismo ma creando le condizioni di contesto e di lavoro affinché da un lato le persone accompagnate tirino fuori le loro capacità, cioè le loro possibilità di conseguire un obiettivo, dall’altro il territorio sia lo sfondo per l’agibilità, ossia crei l’esistenza di reali potenzialità per concretizzarle. La sfida innovativa che la nostra cooperativa sta portando avanti è quella di creare una società in cui ciascuno sia considerato degno di rispetto e posto nella condizione di vivere in modo realmente attivo e da cittadino, a prescindere dal suo passato.”
Economia, Veneto

Il Festival del biometano va in scena ad Ariano Polesine

ARIANO POLESINE (RO) - Torna il Festival del Biometano dopo la prima edizione che nel 2023 ha riscosso notevole successo e la partecipazione complessiva di circa 2.000 persone. La seconda edizione si terrà venerdì 19 aprile 2024 ad Ariano nel Polesine (RO). L’evento è concepito come una grande festa popolare ispirata alle tradizioni contadine. L’obiettivo è quello di avvicinare la popolazione a temi molto sensibili come l’energia e i cambiamenti climatici, facendo toccare con mano una valida alternativa alle fonti fossili, migliorativa sia dal punto di vista dei costi ambientali sia di quelli in bolletta per i cittadini.

Il Festival è promosso dal Gruppo veneto FemoGas, in prima linea a livello nazionale sul fronte della sostenibilità. A partire da matrici agricole, l’azienda produce biometano “fatto bene”, una forma di energia pulita e rinnovabile, e il digestato, un compost organico naturale alternativo alla chimica e idoneo a combattere la desertificazione dei terreni . FemoGas è anche impegnata in campagne educative per sensibilizzare le scuole e la cittadinanza sulla transizione energetica, le emissioni di gas serra, l’economia circolare .

Con il medesimo obiettivo organizza il Festival del Biometano. Partner istituzionali dell’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ariano nel Polesine, sono Legambiente e Coldiretti. Partner tecnico è il Gruppo AB. Il Festival avrà un prologo la mattina di venerdì 19. Le scuole elementari e medie del comprensorio faranno visita all’impianto: sono attesi 150 alunni coi loro insegnanti. Le classi aderenti hanno già partecipato ai laboratori “Biometano fatto bene” proposti in aula in collaborazione con Legambiente durante l’anno scolastico.

Il Festival si compone di due momenti, uno istituzionale che prevede il taglio del nastro del nuovo impianto e un convegno tecnico, uno ludico-educativo a base di visite guidate, giochi, festa, enogastronomia e musica dal vivo.

PARTE ISTITUZIONALE
Il Festival del Biometano si apre alle 15 con l’inaugurazione del nuovo impianto FemoGas “Ariano Biometano”, in via Giotto n. 5 ad Ariano. Il taglio del nastro avverrà a cura di Stefano Svegliado, amministratore delegato di FemoGas. Sarà presente Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico e all’Energia della Regione Veneto. L’impianto è fra i più importanti in Europa sia per la tecnologia all’avanguardia di cui dispone sia 1 /4​ per l’attività ambientale che svolge, abbattendo le emissioni di CO 2 in atmosfera e riducendo la possibilità che i nitrati presenti nella materia di origine finiscano nella falda acquifera o nei fiumi.

Dopo il taglio del nastro, la cittadinanza potrà visitare l’impianto. Le visite saranno condotte dai componenti del Circolo Legambiente di Adria e da tecnici di FemoGas. All’impianto si accede tramite servizio di bus navetta gratuito andata/ritorno da piazzale Donatori di Sangue, attivo dalle 14.30 alle 19. A chi partecipa alle visite verrà donata a ricordo dell’evento una confezione di digestato, l’ottimo compost in forma di terriccio prodotto negli impianti FemoGas.

Per chi non è riuscito a partecipare venerdì, è possibile rifarsi il giorno seguente, sabato 20 aprile. Dalle 15 alle 19, con partenza e arrivo da piazzale Donatori di Sangue (servizio navetta gratuito), la cittadinanza potrà visitare l’impianto FemoGas e due vicine località significative sempre nel Comune di Ariano, l’oasi naturalistica Dune di Rosada e il Centro storico-archeologico San Basilio.

Alle 16.30, nella Sala della cultura in via Matteotti 42/A, si terrà un convegno di alto livello sul tema “Digestato organico e fertilità dei suoli”. D opo i saluti del sindaco di Ariano, Luisa Beltrame, interverranno come relatori Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura e Produzione agroalimentare del Senato, Piero Gattoni, presidente del CIB-Consorzio italiano biogas, Angelo Baronchelli, presidente del Gruppo AB, gli amministratori delegati di FemoGas, Stefano Bozzetto e Stefano Svegliado. Modera la giornalista Micaela Faggiani.

Per chi non possa presenziare, il convegno verrà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube “Festival del Biometano” e sarà poi disponibile sul medesimo canale.

FESTA POPOLARE
Nel pomeriggio di venerdì 19 aprile, dalle 15.30 alle 19, sarà attiva la Ludoteca Bio Bacter nell’area verde parrocchiale di via Matteotti n. 20. Uno spazio sarà dedicato ai giocattoli di legno di una volta, uno ai giochi della tradizione, come corsa coi sacchi, tiro alla fune, palla avvelenata. 

Ci sarà un saltimbanco che camminerà sulla fune sospesa e girerà su un monociclo gigante. Non mancheranno spettacoli di magia e il mangiafuoco. Grazie a un laboratorio dedicato, i bambini creeranno il loro piccolo orto in una cassetta di legno con piantine aromatiche e il digestato FemoGas come concime. Merenda offerta a tutti i partecipanti. Il servizio di babysitteraggio permetterà ai genitori di seguire nel frattempo altri appuntamenti del Festival.

Filo conduttore delle varie attività ludico-educative sarà la mascotte Bio Bacter, ispirata ai batteri che nell’impianto di biometano trasformano gli scarti in digestato e biogas. Una sagoma permetterà ai più piccoli di farsi o farsi scattare una foto-ricordo dando il proprio volto al simpatico Bio Bacter. Alle 18.30 aprirà la Fiera contadina nel corso principale di Ariano, via Matteotti. Oltre ad alcuni stand di Campagna Amica, ci saranno i gazebo dei partner del Festival – Legambiente, Coldiretti e i punti informativi di ben 11 associazioni locali, sia sportive che culturali.

Si potrà cenare sia nei locali del centro e sia nell’Area Ristorazione appositamente allestita in piazza Garibaldi. Qui, utilizzando prodotti locali, sarà proposto cibo finger food, come hamburger e fish&chips. Verrà inoltre servito un cocktail creato per l’occasione, in versione sia analcolica che alcolica, chiamato CH4 , che è la formula chimica del metano. Alle 21 avrà inizio in piazza Garibaldi il concerto di Cristina D’Avena con la band bolognese Gem Boy.

Sul palco l’artista insieme a sette musicisti proporrà il meglio della sua carriera, vale a dire le più famose sigle dei più amati cartoni animati, interpretate in chiave rock. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito, fino a esaurimento dei posti disponibili. Per tale motivo occorre prenotarsi, tramite il QR code presente sui materiali informativi dell’evento o sul sito www.festivaldebiometano.it . A chi non si prenoterà non potrà essere garantito il posto, per ovvie ragioni di sicurezza
Vicenza, Veneto

Parco Regionale Colli Euganei vince al Consiglio di Stato contro Italcementi

VICENZA - Con la sentenza n. 3194 pubblicata in data 8 aprile 2024 il Consiglio di Stato mette fine alla questione riguardante l’inclusione nell’area del Parco dello stabilimento Italcementi ritenendola illegittima. Come primo effetto immediato, la cementeria ha abbandonato la produzione in loco.

Ottenuta da Casa & Associati, la sentenza risulta puntuale nel confermare la legittimità dell’operato del Parco - in predicato per entrare nel Patrimonio Unesco - che aveva ampliato la sua area di tutela anche a quella di Italcementi, sulla base della vigente normativa regionale che attribuiva all’Ente gestore, attraverso il Piano ambientale, la possibilità di apportare delle modifiche al perimetro del parco.

Ma la vera novità risiede nel fatto che il Consiglio di Stato conferma che il piano paesistico (di competenza del parco) prevale sugli altri strumenti urbanistici, in quanto sovraordinato agli stessi. Oltre a chiedere ai cementifici di stilare un progetto ambientale unitario, che consenta un inserimento nel contesto paesaggistico integrato e ottimale.

Il Giudice ha infatti affermato, tra le altre rilevanze, (v. 10.5.1) che “come sopra evidenziato, l’art. 6, comma 1, della l.r. del Veneto n. 38/1989 dispone: “1. Il piano ambientale ha valenza paesistica ai sensi dell'articolo 124 della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61, e l'efficacia del piano di area regionale; la sua approvazione comporta, quando si tratti di prescrizioni e vincoli, l'automatica variazione degli strumenti urbanistici, generali e attuativi, in corrispondenza alle prescrizioni e ai vincoli approvati”.

A seguire il Parco nell’iter legale è stato lo studio legale Casa & Associati con un team guidato dall’Avv. Giovanni Ferasin, Partner e socio fondatore, con Emanuele Calienno. 
Politica, Treviso

Caerano, la candidata Altin «si faccia il murale al centro Frassati»

L’opera, commissionata dalla comunità caeranese al noto artista Diego Montagner, si è arenata da giorni in Municipio per motivi burocratici. Altin: «La pratica deve sbloccarsi quanto prima»

CAERANO DI SAN MARCO (TV) – «L’atteso murale al Centro Frassati deve essere realizzato quanto prima. Non è ammissibile che per questioni burocratiche, tra l’altro di almeno dubbia interpretazione, un’opera così importante non possa vedere la luce». A dirlo è Francesca Altin, attuale Assessore comunale a Caerano e candidata sindaco alle prossime elezioni amministrative 2024 alle quali si presenta sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e la lista civica Progettiamo Caerano.

Al centro del dibattito il murale che dovrebbe essere realizzato sulla facciata esterna del Centro Parrocchiale Frassati. Un’opera, quella commissionata al noto artista caeranese Diego Montagner, che sarebbe dovuta rientrare in un più ampio progetto di riqualifica dell’intera area esterna del Centro dove sono in programma anche importanti lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche attualmente presenti, oltre al ripristino della facciata in quanto ormai deteriorata dal tempo.

Una progettualità inclusiva che è però stata recentemente sospesa dagli Uffici comunali “in attesa di definire negli strumenti di pianificazione urbanistica comunali, mediante opportune direttive e/o criteri, gli interventi di tale natura e/o portata”.

«Nonostante il Centro Frassati non sia vincolato dal punto di vista ambientale e paesaggistico e il Comune non abbia mai varato un Regolamento del colore, è stata comunque presentata una Comunicazione di inizio lavori asseverata, ma gli Uffici comunali hanno considerato il murale improprio e non coerente con il contesto urbanistico della zona - sottolinea la candidata sindaco Altin – Pur non condividendo tale interpretazione, è stata comunque presentata questa prima CILA che è poi passata persino per un’apposita Commissione Edilizia che ha deciso di sospendere il tutto in attesa di un parere tecnico interno. Il progetto artistico si trova quindi ora in un limbo e non si vede via di uscita, mentre per gli altri lavori previsti è già stata depositata una seconda CILA. L’auspicio è quindi quello che gli Uffici comunali trovino in tempi rapidi una soluzione così che il murale possa finalmente prendere vita».

«L’idea di rinnovare la facciata dell’edificio principale del Centro Frassati è nata negli ultimi mesi grazie all’interessamento di un gruppo di genitori e del parroco don Roberto Stradiotto – spiegano Cinzia Gallina, Andrea Barra e Mariaelena Boin, tra i principali sostenitori del progetto – L’obiettivo è quello di rinnovare gli esterni del Centro per riqualificare l’intera area e renderla maggiormente a misura dell’utenza più giovane. Per far sì che questo sogno diventasse realtà abbiamo messo in campo un investimento economico importante grazie a diverse donazioni e all’organizzazione di pranzi e lotterie per raccogliere fondi mirati». «Quando però pensavamo ormai di partire con i lavori il Comune ha bloccato tutto e questo ci rende davvero tristi, anche perché non capiamo le motivazioni alla base dello stop al cantiere – continuano - Ci sentiamo traditi, le premesse erano infatti diverse».

Sulla stessa linea di pensiero anche Diego Montagner la cui opera al Centro Frassati verrebbe annoverata tra le più grandi da lui mai realizzate nella Marca trevigiana: «Non riesco a darmi una valida spiegazione per quanto sta succedendo, una cosa del genere non mi era mai capitata. Dispiace soprattutto per i ragazzi e la comunità caeranese che si è impegnata a lungo per raccogliere i fondi necessari per far realizzare non solo il murale, ma tutta la riqualifica dell’area. Caerano non si merita tutto questo e se il problema è l’opera in sé, che venga detto apertamente».
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Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 22:05